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Il workshop si occupa degli spazi aperti di pertinenza o limitrifi alle strutture universitarie della Sapienza a Roma. La capitale, pur essendo la prima città in Europa per estensione di aree verdi (oltre 86.000 ettari di aree protette, di cui 28 milioni di mq di parchi storici), presenta un sisIl workshop si occupa degli spazi aperti di pertinenza o limitrifi alle strutture universitarie della Sapienza a Roma. La capitale, pur essendo la prima città in Europa per estensione di aree verdi (oltre 86.000 ettari di aree protette, di cui 28 milioni di mq di parchi storici), presenta un sistema di connessioni e di strutture ambientali fortemente inefficiente. Sapienza, con i suoi 129.500, studenti è la più grande università di Europa ed è oggi una struttura urbana che non solo occupa i quartieri circostanti al campus - San Lorenzo e Nomentano - ma si estende anche in molte altre parti della città come il centro storico e il quartiere Flaminio, Grottarossa, Pietralata. Pertanto, la Sapienza, essendo frequentata giornalmente da un elevato numero di persone (studenti, professori, personale amministrativo, visitatori) rappresenta un interessante caso studio per ragionare sulle possibili modificazioni da introdurre nel tessuto urbano romano per incoraggiare uno stile di vita meno sedentario e una maggiore qualità degli spazi aperti. Questo vuol dire avere cura degli spazi e delle persone incentivando gli spostamenti a piedi o in bicicletta, attivando la presenza di spazi per lo sport e il tempo libero intrecciati al sistema delle percorrenze,
riqualificare spazi verdi residui potenzialmente utilizzabili, valorizzare reti naturali, costituendo una modello di sperimentazione operativa dal forte carattere sistemico.
Il Campus Universitario (Piacentini, 1936) costituisce insieme al Policlinico (Podesti e Lancetti, 1888) una parte significativa della città. Le strutture si sono ingrandite negli anni nelle loro enclave primarie, quasi sempre attraverso aggiunte puntuali senza un quadro organico di progettazione e si sono ramificate nei vicini quartieri secondo una episodica occupazione di spazi.
L'impianto del Policlinico e dell'Università rappresentano l'applicazione dei principi sul design urbano (Sitte, Buls, Unwin) - e dalle previsioni dei piani per Roma elaborate da Viviani, Sanjust e Piacentini.
Il progetto di ricerca identifica tre aree principali di lavoro:
a. La riconfigurazione degli spazi aperti del Campus e del Policlinico e il percorso che dal Campus porta attraverso il quartiere Sanlorenzo all’area Marco Polo.
b. La riorganizzazione dei collegamenti tra i vari poli situati nel quartiere Flaminio.
c. Il sistema delle aree sportive del Cus sul Tevere e il polo di Grottarossa con l’ospedale Sant’Andrea.